domenica 24 marzo 2019

FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERA'

Incontro con DANIELA PALUMBO, autrice del libro FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERA'

La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo e Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata. A tredici anni viene deportata ad Auschwitz. Parte il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione Centrale di Milano e sarà l'unica bambina di quel treno a tornare indietro. Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella. Poi ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare.





Di seguito si riporta una breve intervista all'autrice, tratta dall'incontro avuto con gli studenti delle classi terze della Scuola secondaria di I grado A. Fusinato di Schio (VI), in data 13 marzo 2019.


Che persona è Liliana Segre?
Liliana a 88 anni è diventata senatrice della Repubblica italiana e per anni ha partecipato a incontri con i ragazzi nelle scuole  per essere testimone della Shoah. Ciò che la caratterizza è che non è un testimone rancoroso, lei porta la vita, lei racconta la SPERANZA di SOPRAVVIVERE nel campo di concentramento, l'AIUTO degli amici di famiglia che hanno rischiato molto per proteggerla. 

C'è una richiesta che Liliana le ha fatto quando ha accettato di realizzare questo libro?
Liliana ha voluto che il libro avesse come protagonista la figura di suo papà, a cui era legatissima.

Questo non è il suo unico libro sulla Shoah. Perché?
Io scrivo di Shoah perchè in terza media una mia prof.ssa ci portò al cinema per vedere alcuni documentari sui giorni della liberazione del campo di Auschwitz. Ricordo i corpi accatastati senza quasi avere più sembianze umane. I corpi che vidi erano, per i nazisti, dei "pezzi" definiti "inutili", che non servivano più. L'impatto a 13 anni con quelle immagini è stato terribile. Come è stato possibile? Questa è la domanda che mi ha accompagnata per tutta la vita.


Se lei fosse vissuta nell'epoca fascista sarebbe stata indifferente o no?
Dentro di noi abbiamo una voce che ci dice cosa è giusto. Io posso dirti che avrei voluto essere una persona che si ribella e che si indigna.

A lei questo libro è piaciuto?
Sì. In particolare mi piace l'ultima parte... il non esserci, scomparire, quando tutto era finito... quando nessuno, nemmeno la famiglia voleva ascoltare. Liliana si è autoesclusa, autoemarginata. Solo l'incontro con colui che poi è diventato suo marito le ha permesso di sentirsi di nuovo dentro il mondo e di ricominciare ad amare la vita.




Autore: Concetta Incalza

Nessun commento: