Un giorno la prof di Italiano assegna una ricerca su un fatto di cronaca, un barcone di migranti affondato nel canale di Sicilia nell'aprile del 2015. Ecco! Mattia è talmente colpito dalle informazioni che trova durante la sua ricerca che decide di immedesimarsi e calarsi nei panni di tanti migranti che scappano da Paesi lontani tentando di raggiungere l'Italia e l'Europa con imbarcazioni fatiscenti a rischio della loro vita... Lui vuole capire! <<Immedesimarsi nella vita degli altri significa anche cercare di capire le loro ragioni, per quanto diverse e distanti dalle nostre>>. Mattia inizia allora un semi-sciopero della fame e apre un blog dal titolo "Vieni con me a Lampedusa". L'esperienza, forte e totalizzante, di questo ragazzo durerà in tutto 18 giorni fatti di scoperte sull'argomento, confronti con i suoi followers (che arriveranno a quoto 21.000), crisi profonde (sarà proprio un migrante a rubargli il motorino) e convinzione finale che i migranti sono persone coraggiose.
Alla fine di questo interessante libro pongo a me stessa la domanda che molti alunni rivolgono a noi insegnanti quando proponiamo loro esempi di uomini, donne e ragazzi/e (es. Malala) che si ribellano alle ingiustizie o fuggono dai conflitti, dalla dittatura, dalla povertà per cercare altrove una vita migliore per se stessi e per i propri figli: "Io al loro posto avrei lo stesso coraggio?". Non lo so... per questo li rispetto!
Concetta Incalza
2 commenti:
Bellissima recensione!Al secondo anno di scuola media e' stato assegnato a mia figlia proprio questo titolo ed io lo leggerò per aiutarla a studiarlo bene. Lo scopo è partecipare al concorso "un pugno di tablet" che vedrà piu scuole sfidarsi per ottenere appunto materiale scolastico.
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