lunedì 7 agosto 2017

AMMARE. Vieni con me a Lampedusa (A. Pellai - B. Tamborini)

Il protagonista di questo romanzo è Mattia, adolescente appassionato di tecnologia, poco propenso all'attività fisica, una marea di ricci ribelli sulla testa, timido e riservato, antiquato nell'abbigliamento, cammina a testa bassa. Mattia vorrebbe uscire dall'anonimato e sentirsi vivo. Ma come? Vuole provare a fare qualcosa che lasci il segno... qualcosa di utile, importante non per se stesso ma per gli altri.
Un giorno la prof di Italiano assegna una ricerca su un fatto di cronaca, un barcone di migranti affondato nel canale di Sicilia nell'aprile del 2015. Ecco! Mattia è talmente colpito dalle informazioni che trova durante la sua ricerca che decide di immedesimarsi e calarsi nei panni di tanti migranti che scappano da Paesi lontani tentando di raggiungere l'Italia e l'Europa con imbarcazioni fatiscenti a rischio della loro vita... Lui vuole capire! <<Immedesimarsi nella vita degli altri significa anche cercare di capire le loro ragioni, per quanto diverse e distanti dalle nostre>>. Mattia inizia allora un semi-sciopero della fame e apre un blog dal titolo "Vieni con me a Lampedusa". L'esperienza, forte e totalizzante, di questo ragazzo durerà in tutto 18 giorni fatti di scoperte sull'argomento, confronti con i suoi followers (che arriveranno a quoto 21.000), crisi profonde (sarà proprio un migrante a rubargli il motorino) e convinzione finale che i migranti sono persone coraggiose.
Alla fine di questo interessante libro pongo a me stessa la domanda che molti alunni rivolgono a noi insegnanti quando proponiamo loro esempi di uomini, donne e ragazzi/e (es. Malala) che si ribellano alle ingiustizie o fuggono dai conflitti, dalla dittatura, dalla povertà per cercare altrove una vita migliore per se stessi e per i propri figli: "Io al loro posto avrei lo stesso coraggio?". Non lo so... per questo li rispetto!

Concetta Incalza

2 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissima recensione!Al secondo anno di scuola media e' stato assegnato a mia figlia proprio questo titolo ed io lo leggerò per aiutarla a studiarlo bene. Lo scopo è partecipare al concorso "un pugno di tablet" che vedrà piu scuole sfidarsi per ottenere appunto materiale scolastico.

Anonimo ha detto...