Pubblico una sintesi relativa ad un evento storico importante per la storia del nostro Paese: l'esodo della popolazione italiana dalla Dalmazia e dall'Istria e la tragedia delle FOIBE.
Ho deciso di partire dall'Armistizio dell'8 settembre 1943 perchè rientra nel programma di storia della classe terza.
La necessità di pubblicare questa sintesi è dovuta al fatto che nei libri di storia c'è poco e d il tema è perlopiù trattato con superficialità..
Buona lettura!
8 SETTEMBRE 1943
Dopo la firma dell'armistizio in Istria e Dalmazia esplose la violenza. I partigiani jugoslavi sio vendicarono contro non comunisti e fascisti. In particolare questi ultimi erano accusati di aver amministrato, nell'intervallo tra le due guerre, Istria e Dalmazia con durezza, imponendo un'italianizzazione forzata, reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali.
I partigiani jugoslavi torturarono, massacrarono, affamarono e poi gettarono nelle foibe circa un migliaio di persone, accusate di essere nemici del popolo.
1945-1947
In questo arco di tempo la Jugoslavia occupò Gorizia e Istria e le truppe del maresciallo TITO si scatenarono contro gli italiani.
Le truppe Jugoslave puntarono anche verso Trieste (il porto e le sue fabbriche erano una preda ambita), per riconquistare i territori che, alla fine della Prima guerra mondiale, erano stati negati alla Jugoslavia, ma non riuscirono nell'intento.
Tito, in nome di un odio politico-ideologico, voleva eliminare i non comunisti dalla futura Jugoslavia e avviò una pulizia etnica contro gli italiani.
350.000 italiano scapparono dalla Dalmazia e dall'Istria e si trasformarono in esuli. Nelle FOIBE furono gettati fascisti, cattolici, liberaldemocratici, uomini di chiesa, donne , anziani e bambini.
FOIBE
Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo.
Gli italiani "infoibati" tra il 1943 e il 1947 furono almeno 20.000.
LA CONFERENZA DI PACE DI PARIGI
Il dramma delle terre italiane al confine orientale si concluse con la firma del Trattato di pace di Parigi il 10 febbraio 1947. L'Italia rinunciò per sempre a Zara, alla Dalmazia, a Fiume, all'Istria e a parte della provincia di Gorizia. Questo trattato regalò di fatto alla Jugoslavia il diritto di confiscare tutti i beni dei cittadini italiani, con l'accordo che sarebbero poi stati indennizzati dal governo di Roma, cosa che non è mai avvenuta.
ACCOGLIENZA RISERVATA AGLI ESULI
Le popolazioni italiane istriane e giuliane fuggirono a decine di migliaia, abbandonando le loro casee ammassando su carri trainati dai cavalli le poche masserizie che potevano portare con sè. Gli esuli scappavano dal terrore, non avevano nulla, arrivarono in Italia (erano italiani!) ma non ricevettero una adeguata accoglienza.
Il PCI (Partito Comunista Italiano) li ignorò perchè la Jugoslavia era un paese comunista (alleato dell'URSS) con il quale c'era una vicinanza ideologica. In generale tutto il mondo politico italiano si disinteressò della questione.
IL CROLLO DEL COMUNISMO
Tutto cambiò dopo il crollo del muro di Berlino (1989), che determinò la fine del comunismo. Si ruppe, così, il muro del silenzio creato intorno alle vicende degli esuli e degli infoinìbati.
Il 3 novembre 1991, il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga si recò in pellegrinaggio alla FOIBA DI BASOVIZZA e in ginocchio chiese perdono per un colpevole silenzio durato cinquant'anni. Lo stesso fece il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro l'11 febbraio 1993.
Autore: Concetta Incalza
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