giovedì 24 agosto 2017

L'ESTATE CHE CONOBBI IL CHE

Luigi Garlando ha scelto per il suo libro un personaggio diventato icona, un simbolo per coloro che sono nati dopo gli anni Sessanta. Gli adolescenti di oggi vedono il viso del Che  sventolare sulle bandiere o stampato sulle magliette, ma non lo conoscono. Teniamo anche conto che non sempre i programmi scolastici arrivano a toccare la rivoluzione cubana. A rimediare a questo vuoto ci ha pensato Garlando che ricostruisce nel suo “L’estate che conobbi il Che”  la storia di questo eroe rivoluzionario calandola nell’attualità, attraverso il racconto di un nonno che vuole educare il proprio nipote a essere vicino ai più poveri, agli oppressi. Perché l’oppressione può avere diverse facce, quella delle persone soggiogate dalla tirannide e dalla dittatura, dalla povertà, dalla crisi economica, dalla perdita del posto di lavoro…
 Cesare, il piccolo protagonista del libro, conoscerà la storia di questa figura “con la barba, i capelli lunghi e la stella a cinque punte” che pare somigliare a Gesù Cristo e imparerà che “un vero uomo deve sentire sulla propria guancia il dolore degli schiaffi che prende un altro uomo” più debole. Una lezione di vita sicuramente attuale calata anche dall’autore nella realtà della perdurante crisi economica e delle conseguenze nefaste della globalizzazione e della delocalizzazione… “perché perdere il lavoro è brutto come perdere la salute […] Ti senti una cosa inutile, un mobile rotto buttato in soffitta. Devi chiedere dei sacrifici alla tua famiglia quando invece vorresti regalarle il meglio che c’è al mondo” (cit. )

Garlando non si smentisce, il suo è un romanzo coinvolgente, appassionante e scorrevole, animato (come gli altri libri dell'autore) da temi come il rispetto, la giustizia, la legalità, la passione civile, l’impegno e l’uguaglianza. Un libro che farà riflettere  e crescere i nostri figli, così come Cesare cresce grazie al rapporto con il nonno.

Autore: Concetta Incalza

venerdì 11 agosto 2017

BAMBINI DI CRISTALLO

Credete ai fantasmi? Che rispondiate sì oppure no, questo libro della svedese Kristina Ohlsson fa per voi! 169 pagine da leggere in un baleno... perché la storia della nuova casa in cui Billie, la giovane protagonista, si è da poco trasferita con sua madre è davvero intrigante. Mobili vecchissimi, oggetti troppo personali lasciati dai precedenti inquilini (tanto da sembrare una vera fuga!) riempiono questa vecchia dimora tra le cui mura si scoprirà sono accaduti eventi tragici e strani incidenti. In città tutti ne conoscono i segreti, ma nessuno è propenso a parlare con Billie e con i suoi amici, Alladin e Simona. Ma questi segreti porteranno a confermare che la casa è infestata dai fantasmi oppure no? I tre ragazzi si troveranno ad indagare e a fare i conti con questo inquietante dilemma.
Un intrigante romanzo per ragazzi (+10 anni) che parla di amicizia, mistero e avventura, che però può piacere anche ai grandi.

Concetta Incalza

lunedì 7 agosto 2017

AMMARE. Vieni con me a Lampedusa (A. Pellai - B. Tamborini)

Il protagonista di questo romanzo è Mattia, adolescente appassionato di tecnologia, poco propenso all'attività fisica, una marea di ricci ribelli sulla testa, timido e riservato, antiquato nell'abbigliamento, cammina a testa bassa. Mattia vorrebbe uscire dall'anonimato e sentirsi vivo. Ma come? Vuole provare a fare qualcosa che lasci il segno... qualcosa di utile, importante non per se stesso ma per gli altri.
Un giorno la prof di Italiano assegna una ricerca su un fatto di cronaca, un barcone di migranti affondato nel canale di Sicilia nell'aprile del 2015. Ecco! Mattia è talmente colpito dalle informazioni che trova durante la sua ricerca che decide di immedesimarsi e calarsi nei panni di tanti migranti che scappano da Paesi lontani tentando di raggiungere l'Italia e l'Europa con imbarcazioni fatiscenti a rischio della loro vita... Lui vuole capire! <<Immedesimarsi nella vita degli altri significa anche cercare di capire le loro ragioni, per quanto diverse e distanti dalle nostre>>. Mattia inizia allora un semi-sciopero della fame e apre un blog dal titolo "Vieni con me a Lampedusa". L'esperienza, forte e totalizzante, di questo ragazzo durerà in tutto 18 giorni fatti di scoperte sull'argomento, confronti con i suoi followers (che arriveranno a quoto 21.000), crisi profonde (sarà proprio un migrante a rubargli il motorino) e convinzione finale che i migranti sono persone coraggiose.
Alla fine di questo interessante libro pongo a me stessa la domanda che molti alunni rivolgono a noi insegnanti quando proponiamo loro esempi di uomini, donne e ragazzi/e (es. Malala) che si ribellano alle ingiustizie o fuggono dai conflitti, dalla dittatura, dalla povertà per cercare altrove una vita migliore per se stessi e per i propri figli: "Io al loro posto avrei lo stesso coraggio?". Non lo so... per questo li rispetto!

Concetta Incalza